mercoledì 2 maggio 2012

Pietre e fuoco


In attesa, insonne,
 ricamo colombe
 per il mio imperatore
 che canta oltre il genio,
 oltre l'oceano espansivo.
 E' profezia spaccata
 da muri d'acqua
 dove galleggiano edifici
 arretrati per intere età
 che mani sciocche sbagliano
 a contare
 - non superano le venti dita -
 in negata sapienza.
 Sono in debito d'amore
 per un poeta unto
 dalla purezza del non essere.
 Nuda verità non nuda
 ma espressa in simboli e immagini
 finchè dalle pietre non uscirà
 il fuoco in scettro reale.
 Ebbro e tremendo
  quest'amore
 vissuto agli estremi del mondo
 ché anche la tortura della lama
 trafigge in oro le giunture.

  

Donatella Maino 9 giugno 2004

Lamento



Non tollero più limiti,
nè condizioni, nè legami,
nè agguati, nè tentazioni.
Alla croce, se essere
si o no nelle tue mani,
spiro silenziosa
in ancestrale sete.
Tocco con lo sguardo
l'artificio del paragone
che appassisce oltre
immagini d'eterno...
ma del dolore amo
il chiudersi delle palpebre.
Al molo dell'evasioni
incateno le mie prose
dove le mie spade s'incrociano
alle tue... verità opposte e parallele.

Dammi la quiete dello spazio,
dammi del tempo i ritmi,
mima i crudi gesti in colori e suoni
e del castigo onora le ricompense.





Donatella Maino giugno 2004